Il Rione Terra è stato prima centro decisionale dell’antica Puteoli, poi castrum, città racchiusa nell’esiguo perimetro delle sue mura, come fosse un seme da tenere in serbo per tempi migliori, per quasi tutto il Medioevo. E anche quando la città iniziò a prendere forma ai piedi della rocca tufacea, inerpicandosi nei territori circostanti, il Rione Terra fu sempre cuore religiosi di Pozzuoli, con lo splendido Duomo di San Procolo.

Varcando la porta di Palazzo De Fraja-Frangipane il tempo sembra fermarsi, inducendo il visitatore a vivere un viaggio a ritroso. Attraverso questo si accede alla Puteoli del 194 a.C., camminando lungo il decumanus maximus fino all’incrocio con il cardo cosiddetto di San Procolo, rivivendo vicende e ambienti grazie ad una guida riconosciuta dalla Regione Campania. Gli scavi hanno rivelato il passato, celato nell’abitato del Seicento in uno stato di conservazione e di leggibilità che ha superato di molto le più rosee aspettative, rivelando una continuità topografica tra la città antica e quella moderna, ricostruita dopo la nascita del Monte Nuovo.La vitalità del porto, usi e costumi del tempo, la natura vulcanica che inquieta la terra: il visitatore sarà catapultato in un viaggio fantastico alla scoperta della città romana, porto del mediterraneo in età augustea, che si snoda nel ventre di quella del Seicento.

Le due realtà convivono una nell’altra in una dimensione monumentale di grande impatto emozionale. Manca ancora qualche insula per avere la fruizione dell’intera città romana, portando a compimento un intervento senza precedenti della storia dell’archeologia urbana in Italia, anche perché integrato con il progetto di restauro e valorizzazione dell’edilizia medievale, moderna e, più in generale, di tutto il quartiere. Quest’ultimo è tutt’ora disabitato ma per ventidue secoli è stato ininterrottamente abitato, nonostante il bradisismo, il vulcanesimo e i terremoti.